Un' idea semplice che
adatta la figura alla scena
Il presepe,
la sacra rappresentazione della natività, assimila nel corso dei secoli
tendenze artistiche culturali e sviluppa caratteristiche proprie. Arte
impropriamente definita minore, trova le condizioni ottimali nella
Napoli del seicento e settecento per una convergenza di cause fortunate
: la ricca committenza borghese, l'interesse della Corte, il fermento
culturale di una capitale europea, la scuola di Capodimonte, San Leucio.
La scenografia presepiale
è per i Gesuiti ed altri ordini religiosi momento pedagocico,
laboratorio didattico, rappresentazione del sacro e del quotidiano dove
l'uomo non è spettatore inerte ma inserito nel contesto. La scena
acquista un nuovo ruolo e necessita di figure che si possono manipolare.
Nel periodo natalizio fervono i preparativi per la realizzazione
del presepe e sono proprio i Gesuiti a portare a Napoli manichini
articolati, che sono successivamente sostituiti da figure con il corpo
costituito da stoppa e fil di ferro, soluzione efficace ed
economica.
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