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Anno 6 - n.1 - Gennaio 2006
 
 

 

  DIALOGO CON I LETTORI

     
             
Indice


   -  il demonio sotto mentite spoglie 

   

   - i nomi dei Re Magi

 

   - Storia del presepe

 

   - le anime sante del purgatorio
      
il demonio sotto mentite spoglie 
· Il signor Giovanni, in data 04 dicembre 2005 ci scrive:
"Ho sentito dire che una statuina del presepe rappresenta il demonio sotto mentite spoglie. Mi sembra di ricordare (ma non sono sicuro) che sia il panettiere. Potete chiarirmi? Vorrei infatti evitare di mettere sul presepe tale simbologia. Grazie".

Sì, è vero. Il diavolo, secondo la tradizionale credenza, si aggira tra gli uomini ovviamente camuffandosi e prendendo le più svariate sembianze. Ed è anche ovvio, dal momento che non potrebbe altrimenti sedurre gli uomini. Nel presepe popolare napoletano esso si cela sotto la forma dell'oste, la cui bettola è piena di gente che pensa a rimpinzarsi, senza preoccuparsi del grande evento che a pochi passi si sta compiendo in una grotta, la nascita del Redentore. Nella tradizione della sua città può essere anche il panettiere, che offre il pane materiale per fare dimenticare la necessità del nutrimento spirituale. Tutti e due, comunque, sia l'oste, sia il panettiere, lavorano accanto ad un forno, da cui si sprigionano le fiamme, simbolo del fuoco infero.
Tuttavia, non le consiglierei, signor Giovanni, di mettere queste figure al bando dal suo presepe; la simbologia è qualcosa di radicato nel profondo e, se la tradizione ha voluto raffigurare sul presepe anche il diavolo che sotto mentite spoglie si aggira tra gli uomini, c'è un motivo ben preciso. La rinvierei al mio libro, "Il sogno di Benino", ma questo volume (del 1989) è esaurito e ancora non mi è stato possibile ripubblicarlo. Purtroppo, lei leggerà questa risposta in ritardo per il presepe del Natale 2005, ma, se avrà pazienza di attendere e costanza nel seguirci ancora, in un prossimo articolo le dirò anche perché quella figura sul presepe è davvero significativa, per non dire indispensabile. 
Grazie a lei per averci scritto.
Italo Sarcone


 i nomi dei Re Magi
· Il 29 dicembre 2005, il signor Augusto ci ha scritto:
"Egregio Direttore, ho letto con interesse gli "Appunti per la realizzazione del presepe napoletano" riportati nel numero di gennaio 2005. Ho notato che, tra i Magi, Gasparre viene indicato come il moro e Melchiorre come il giovane. Invece nella pubblicazione sul "Presepe napoletano" edita da Guida i nomi risultano invertiti. Analogamente, negli "Appunti" si dice che, tra gli zampognari, il più giovane sarebbe il suonatore di cornamusa, ed il più vecchio, il suonatore di ciaramella, mentre l'iconografia a me nota inverte i due strumenti. Potrei avere un Suo definitivo ed illuminante chiarimento su questi casi? Grazie e fervidi auguri per il nuovo anno".

Ahimé, signor Augusto, devo proprio recitare il mea culpa, per questa grave svista della quale non mi sono accorto, nel trascrivere le pagine del mio vecchio libro "In Limine". Ricordo benissimo, come fosse ieri (eppure sono passati più di cinquant'anni), mio padre recitarmi i nomi dei Re Magi e, come lei dice, Gasparre era appunto il giovane e Melchiorre il negro. Come vede, la tradizione di cui lei è venuto a conoscenza è la stessa che conosco io fin da bambino. Le sono quindi grato per questa sua, direi provvidenziale, domanda che mi consente di mettere in regola i miei scritti con le mie più antiche memorie. Tuttavia, ho anche incontrato tradizioni che indicano i due nomi, come li ho indicati io, purtroppo per una deprecabile svista. Approfondirò l'argomento quando riuscirò a scrivere l'articolo sui Magi. 
In quanto ai due zampognari, è vero che spesso l'iconografia rappresenta i due personaggi in maniera diversa da come l'ho riferita io; ma esiste anche una iconografia che concorda con me e con la realtà. Infatti, per suonare la cornamusa occorrono polmoni più robusti che per suonare la ciaramella. Tutte le coppie di zampognari che ho visto io, nella realtà, erano costituite in questo modo. Anche in questo caso, si tratta di un ricordo molto vivo: dal ventinove di novembre fino all'Immacolata, e poi di nuovo dal sedici dicembre fino alla vigilia di Natale, gli zampognari venivano a suonare per le due novene le loro melodie dinanzi ad un'immagine della Sacra Famiglia, che mio padre esponeva nella sua bottega artigiana proprio per l'occasione. Erano padre e figlio: mentre il primo suonava la ciaramella, interrompendo il suono di tanto in tanto per cantare il ritornello ("La notte di Natale nun se dorme, se pensa a lu Bambino e a la Madonna"), il secondo traeva dalla cornamusa le profonde note che facevano da sottofondo al canto e alla musica della ciaramella.
Ma questa è la mia esperienza; altri possono pensare, al contrario, che per suonare la cornamusa occorre una maggiore esperienza. 
Come vede, caro signor Augusto, non si può dare una risposta definitiva, anche perché, come ho spesso ricordato nelle nostre pagine, la tradizione è qualcosa di vivo, di fluido, quindi, e volerla costringere a dire una parola unica è come voler fermare le acque di un fiume che scorre. 
Ma continui a seguirci: forse qualche lettore, più al corrente di me, potrà dire qualcosa di più preciso.
Le ricambiamo gli auguri per l'anno nuovo.
Italo Sarcone

 



· Storia del presepe 

Rinviamo quanti ci chiedono notizie sulla storia del presepe (Eleonora, Rosina) all' INDICE TEMATICO collocato all'inizio della Rivista presepiale, agli articoli della sezione A). Se nello scorrere questi articoli non dovessero trovare la risposta alle loro esigenze, possono scriverci ancora, ponendoci delle domande più precise e particolari, alle quali saremo lieti di tentare di rispondere. 

· Altri Lettori (Marco di Campobasso e Davide di La Spezia) ci chiedono notizie per abbonarsi alla nostra rivista e per acquistare gli arretrati. Pensano, evidentemente, ad una rivista cartacea. Purtroppo, non abbiamo una versione cartacea della rivista, che appare solo in forma mediatica sul sito www.presepenapoletano.it; la consultazione è completamente gratuita e tutto quello che abbiamo pubblicato (e talvolta ripubblicato) è recuperabile nell'archivio della rivista, che è corredata anche di un INDICE TEMATICO. Al signor Marco, che si rammarica che il presepe non duri tutto l'anno, ricordiamo che invece la caratteristica del presepe è proprio quella di raccordare l'anno vecchio con l'anno nuovo; si fa un nuovo presepe nell'anno stesso in cui lo si è tolto. Il nostro consiglio è di togliere il presepe il 2 o il 3 febbraio e cominciare la preparazione del nuovo ad ottobre, in modo che sia pronto per il 29 novembre, data di inizio della novena dell'Immacolata. Se va poi a leggere le "Considerazioni presepiali" del luglio 2003, vedrà che in realtà un appassionato del presepe, vive nella sua atmosfera davvero per l'intero anno. Come noi, che, appena finite le vacanze natalizie, stiamo scrivendo di questa affascinante materia.

le anime sante del purgatorio
· Un altro Marco ci chiede informazioni sulle Anime Sante del Purgatorio. Lo rinviamo all'articolo "Febbraio, mese delle purificazioni" apparso sui numeri 2 e 4 del 2005.

A TUTTI AUGURI DI UN SERENO E FELICE ANNO NUOVO
LA REDAZIONE