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Anno 5 - n.5 - Maggio 2005
 
 

 

I SANTI PATRONI DI NAPOLI

     
                                 
      Due anni fa, sulle pagine di questa rivista, mi auguravo che si realizzasse un giorno un mio vecchio, e in fondo innocentissimo, desiderio: vedere tutte le statue dei Santi Patroni di Napoli sfilare, portate a spalle dai loro fedeli, per le vie del centro antico della città, nella processione di maggio nel corso della quale avviene la liquefazione del sangue di San Gennaro (anno 3 - numero 4).
      Il mio desiderio è ben lontano dall'essere realizzato appieno, ma mi consola che anno per anno va crescendo il numero delle statue argentee che lasciano per alcune ore il chiuso del Tesoro e fanno la loro apparizione in pubblico, salutate dagli applausi festosi dei Napoletani: ed è anche divertente vedere come spesso i fedeli, pur ammirando tutti gli splendidi busti alla loro uscita dalla Cattedrale, facciano il "tifo" particolarmente per il Santo titolare della loro Parrocchia. 
      Lo spettacolo non manca di suscitare un sorriso di benevola compassione da parte di qualche turista straniero, specialmente se è di fede protestante e vede quindi in queste manifestazioni null'altro che superstizione o immaturità religiosa. 
Sorridano pure, i turisti, se vogliono. A ciascuno la sua fede: noi, popoli mediterranei, non sappiamo fare a meno di immagini che sollecitano la fantasia e aiutano la nostra vita morale con l'esempio di virtù e di bontà. 
       Mentre le statue, peraltro insigni capolavori di oreficeria, sfilano, e sembrano ondeggiare sul mare di teste, non resisto alla tentazione di fornire dati e spiegazioni, a chi li chiede, sulla iconografia del Santo ritratto, sulla sua vita e su quello che di bello ha operato. San Biagio che salva il bambino che sta per essere soffocato da una spina di pesce, San Nicola, che di notte gettava monete d'oro nelle case dei poveri, i martiri che hanno dato la vita per ciò che ritenevano giusto, sono sentiti come fratelli maggiori che prima di noi, e in una maniera più degna, hanno percorso il duro cammino dell'esistenza.
      Se i turisti stranieri sorridono per queste nostre manifestazioni di fede, io, dal canto mio, devo confessare che nelle loro Cattedrali ho sempre avvertito una sensazione di freddo e di vuoto: mi mancavano proprio le immagini dei Santi. E del resto, non posso dimenticare le mie origini: mio padre lavorava il legno, la creta e la cartapesta per rendere visibili agli altri le immagini del Cielo; per nulla al mondo potrei rinunciare alle immagini sacre.
       Ma torniamo, dopo questa divagazione, all'argomento principale: quest'anno, sabato 30 aprile (la processione, lo ricordiamo, si tiene la sera del sabato precedente la prima domenica di maggio) sono state portate in processione diciannove statue davanti al busto e alle reliquie di San Gennaro. 
       Le statue dei Santi Patroni sono complessivamente cinquantuno. Ne do l'elenco, ponendo un asterisco accanto al Santo la cui statua è stata portata in processione quest'anno. 
       È un'iniziativa che ho intenzione di continuare anche per i prossimi anni, se Dio lo vorrà.

      Ho dato all'elenco dei Santi Patroni un ordine indicativamente cronologico, in base all'epoca in cui sono, più o meno, vissuti. La data si riferisce all'anno della patronanza, cioè all'anno in cui il Santo è stato dichiarato Patrono di Napoli e in cui la statua è stata realizzata, o per lo meno iniziata. I nomi che seguono la data sono quelli dell'argentiere (o degli argentieri) e, tra parentesi, dell'artista che ha eseguito il disegno preparatorio. 


San Michele Arcangelo 
1691 Giandomenico Vinaccia 

San Raffaele Arcangelo 
1797 Giuseppe e Gennaro del Giudice (Giuseppe Sammartino)

San Giuseppe Patriarca Custode di Maria e di Gesù 
1690 Giandomenico Vinaccia

Sant'Anna madre della Vergine Maria 
1805 Michele Pane (Francesco Citarella)

San Gioacchino padre della Vergine Maria 
1895 Vincenzo Catello (Federico Maldarelli)

San Giovanni Battista Profeta e Precursore di Gesù 
1695 

Santa Maria Maddalena 
1757 Filippo Del Giudice

Sant'Aspreno Primo Vescovo di Napoli 
1673 Aniello Treglia (Andrea Falcone)

Santa Candida Junior 
1699 Domenico Antonio Ferro e Gennaro Parascandolo 

San Severo Vescovo di Napoli 
1673 Aniello Treglia (Andrea Falcone)

Sant'Agrippino Sesto Vescovo di Napoli e Martire 
1673 Aniello Treglia (Andrea Falcone)

Sant'Emiddio* Vescovo 
1760 

Sant'Eufebio Vescovo di Napoli e Martire 
1673 Aniello Treglia (Cosimo Fanzago)

Sant'Agnello Abate del Convento di San Gaudioso in Napoli 
1671 Aniello Treglia (Andrea Falcone) 

Santa Maria Egiziaca 
1699

Santa Irene * Vergine e Martire 
1760 Carlo Schisano

Santa Lucia * Vergine e Martire 
1904 Vincenzo Catello

Sant'Agostino Vescovo e Dottore della Chiesa
1836 Domenico Capozzi

Sant'Atanasio Vescovo di Napoli 
1675 Aniello Treglia (Cosimo Fanzago)

San Nicola * Vescovo di Myra 
1675 (Cosimo Fanzago)

San Gregorio Armeno * 
1676 

Santa Patrizia * 
1625

San Biagio * Vescovo e Martire 
1690 Francesco Sorrentino
rubata nel 1810 
rifatta nel 1856 da Domenico Ferraro e Alfonso Pompameo (Francesco Citarella)

Sant'Antonio Abate * 
1707 Lavorata da più argentieri (Domenico Antonio Vaccaro)

San Francesco D'Assisi * fondatore dell'Ordine dei Frati Minori
1691 

Santa Chiara * fondatrice dell'Ordine delle Clarisse
1689

San Domenico fondatore dell'Ordine dei Predicatori 
1641

Sant'Antonio da Padova* Dottore della Chiesa francescano
1667 

San Tommaso d'Aquino Dottore della Chiesa domenicano 
1605

Santa Gertrude * 
1927 L. De Luca

Santa Rita * 
1928 L. De Luca

San Rocco Pellegrino 
1856 Mariano Florio (Ernesto Calì)

San Pietro Martire * domenicano
1690

San Vincenzo Ferreri domenicano
1838

San Giacomo della Marca francescano * 
1647

Sant'Andrea Avellino * 
1622

San Francesco di Paola 
1625

San Francesco Saverio 
1656

Santa Teresa D'Avila delle Carmelitane Dottore della Chiesa
1664 

San Filippo Neri 
1668 Onofrio D'Alessio

San Gaetano Thiene* Fondatore dell'Ordine dei Teatini 
1671 

Santa Maria Maddalena de' Pazzi 
1692 

San Francesco Borgia 
1695 

San Giovanni Giuseppe della Croce 
1845 Raffaele Capozzi

San Pasquale Baylon * "frate laico" francescano 
1845 Vincenzo Caruso

Sant'Ignazio di Loyola Fondatore dell'Ordine dei Gesuiti 
1754 

San Luigi Gonzaga 
1835 Vincenzo Caruso, Luca Vaccaro e Francesco Rossi

Sant'Alfonso Maria de' Liguori * 
1840 Gennaro Russo

San Francesco De Geronimo 
1841 

San Francesco Caracciolo 
1843 Gennaro Russo

Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe 
1901 Sodo e Vincenzo Catello 


     È interessante notare come la patronanza ufficiale non coincide con l'antichità del culto: per esempio, Santa Lucia, che è una delle sante più anticamente venerate a Napoli, è stata dichiarata patrona solo agli inizi del Novecento.

    Non ho ritenuto opportuno indicare i restauri, né altri rifacimenti. Alcune statue conservano all'interno la testa lignea del primitivo busto nel Tesoro Vecchio. Sono tutte notizie che saranno date a suo tempo, quando si renderanno in considerazione, uno per uno, i Santi Patroni e le statue che li raffigurano.
     I principali protettori di Napoli sono raffigurati in una pianta topografica della città, edita a Roma da G. B. Rossini, nel 1648, opera di Pietro Miotte, che ne fu disegnatore ed incisore.
     In alto, al di sopra del Castel S.Elmo troneggia sulle nubi la Vergine Maria con il Bambino Gesù; ai due lati si dispongono i Patroni, inginocchiati a impetrare dalla Madre di Dio la sua protezione su Napoli. Alla destra della Vergine vi sono San Gennaro, Sant'Aspreno, Sant'Agrippino, San Severo, Sant'Eufebio, Sant'Atanasio. Alla sinistra vi sono Sant'Agnello, San Tommaso d'Aquino, Sant'Andrea Avellino, San Giacomo della Marca, Santa Patrizia, San Francesco di Paola, San Domenico.
      La storia di queste statue è anche la storia delle chiese titolari dei Santi che le statue stesse rappresentano.

      La processione segue oggi un percorso alquanto diverso da quello originario: uscito dalla Cattedrale, il corteo scende per via Duomo, svolta per le strade di "Spaccanapoli" e le percorre fino a Santa Chiara. È in questa celebre chiesa angioina che, di solito, avviene il "miracolo" della liquefazione, nel corso della celebrazione della Messa. Al termine della cerimonia, il corteo ritorna in Cattedrale, risalendo per via S. Sebastiano, svoltando per San Pietro a Maiella e percorrendo via dei Tribunali. Il ritorno avviene tra la gioia o la mestizia dei fedeli, a seconda che il "miracolo" sia avvenuto a meno. Nel rientrare in Duomo, i portatori hanno cura di compiere un giro di centottanta gradi, in modo che la statua rientri guardando verso la folla dei fedeli, mentre i gonfaloni e gli stendardi delle congregazioni, delle confraternite e delle associazioni religiose s'inchinano in segno di rispetto. 

     Ancora una volta, il presente articolo è solo il primo passo di un percorso molto più lungo, nel quale confidiamo di essere non solo seguiti dai nostri Lettori, ma di essere anche sostenuti dai loro suggerimenti, dalle loro osservazioni e se è il caso dalle loro correzioni.

Italo Sarcone

       Domenica 1 maggio 2005
      Festa di San Giuseppe Lavoratore

    Per le date della patronanza dei Santi mi sono servito del libro di Franco Strazzullo, che è un nome ben noto nel panorama della critica dell'arte e ormai anche ai nostri Lettori.
      F. STRAZZULLO, La real cappella del Tesoro di S. Gennaro, Napoli. SEN, 1978
      Per le carte topografiche napoletane, il rinvio d'obbligo è a 
      C. DE SETA, Cartografia della città di Napoli, in cui si può trovare, al n. XI, la carta cui si fa riferimento nell'articolo.