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Anno3 - n.4 - Maggio 2003

 

 

ICONOGRAFIA  DI SAN GIUSEPPE

 

 

Giuseppe, quando prese come sua promessa Maria, era naturalmente anche lui giovane. Coerentemente, spesso gli artisti lo hanno raffigurato, come per esempio Raffaello, nel celebre "Lo sposalizio della Vergine", raggiante di gioventú e bellezza (su questo dipinto promettiamo qualche nota per i prossimi numeri). Ma è invalsa popolarmente una raffigurazione di Giuseppe come vecchio, a sottolinearne la saggezza e la funzione di sacro custode. 

La tensione verso le superne dimore dello spirito è talvolta raffigurata nella calvizie, il cui corrispettivo simbolico è la tonsura sacerdotale, che nei primi secoli della Chiesa prendeva quasi per intero il capo, lasciando solo una "corona" di capelli. Anche a questa visione gli artisti si sono adeguati.Per quanto riguarda l'iconografia del Santo sul presepe popolare napoletano, ancora una volta ti propongo una pagina del mio vecchio libro, Il sogno di Benino:

"Nella grotta centrale del presepe, i tre sacri personaggi attendono la venerazione dei pastori e dei Magi.
La Madonna, San Giuseppe e il Bambino.
Potremmo chiamarli semplicemente: la Donna, il Vecchio, il Giovane?
Perché ella è sempre la stessa, né conosce la vecchiezza che deturpa il volto e incurva le spalle: per questo il suo abito è rosa, azzurro il suo manto.
I colori dell'aurora e del cielo sereno, i colori dell'eterna gioventú.
Vecchio è Giuseppe, il casto custode. A volte gli artigiani lo hanno rappresentato anche calvo: sacra tonsura, tensione al cielo, a ciò che è spirituale.
Giuseppe si avvia all'estinzione, come il sole dei giorni brumali, come l'anno vecchio malinconicamente spirante all'avvento del nuovo.
Per questo rivestiamo Giuseppe di viola e di giallo, perché dileguare è il suo destino, scritto nell'eterno girare dei cieli.
Come l'anno vecchio cede all'anno nuovo, come il sole illanguidisce per risorgere al solstizio, cosí il Vecchio traspone se stesso nel Bimbo.
Nella mestizia dei giorni brumali, l'universo intero, giunto alla crisi, contempla il sole, che, in dolce languore, lentamente si estingue.
Santa Lucia
Sant'Agnello,
Santo Stefano
Santi Innocenti
Pregate per noi, perché non debba la vita precipitare nel gelido buio del nulla.
A Sant'Antonio abate accenderemo fuochi di gioia, a gloria del sole che, antico, eppur sempre nuovo, mostra al mondo il miracolo dell'Eterno Ritorno."

 

Italo Sarcone