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Anno3 - n.4 - Maggio 2003

 

 

LA PROCESSIONE DI SAN GENNARO

 

Il sabato precedente la prima domenica di maggio è una festività importante, per la città di Napoli, che commemora in questo giorno la traslazione delle reliquie del suo Santo Patrono da Montevergine a Napoli. In altra occasione daremo ampie notizie su questa come su altre festività riguardanti San Gennaro: qui vogliamo solo ricordare la suggestività della processione che si svolge dalla Cattedrale alla Chiesa di Santa Chiara, dove, nel corso del rito, il sangue contenuto nelle ampolle mostra l’evento della liquefazione; è un momento atteso con viva partecipazione ed accolto con emozione dai Napoletani, in questa, come nelle altre date tradizionali del prodigio.

In questa occasione, i partecipanti possono ammirare le statue in argento dei Santi che hanno la tutela di Napoli, tratte dal chiuso della cappella del “Tesoro” e portate a spalle per le vie del centro storico.

Si tratta di meravigliosi prodotti di oreficeria che sembrano acquisire nuova vita, quando le si vedono passare al di sopra della folla commossa, che le addita agli altri, facendo a gara nel riconoscere i Santi raffigurati.

Tra i miei ricordi di infanzia c’è quello delle circa sessanta statue che, una dopo l’altra, uscivano dalla porta della Cattedrale e raggiungevano la chiesa di Santa Chiara, mentre la banda eseguiva la più celebre delle musiche professionali.

Per un periodo molto lungo, le statue che precedevano le reliquie di San Gennaro furono sempre più poche, fino ad arrivare ad un anno in cui si registrò la presenza di un’unica statua, quella di Santa Chiara.

Oggi sembra che la processione stia riprendendo l’antico splendore: quest’anno, sabato 3 maggio, erano ben quindici le statue argentee che hanno attraversato le vie del centro storico. Chissà che non si avveri un giorno il mio sogno di rivedere tutte le statue passare al di sopra della folla dei fedeli.

Per il momento, offriamo ai nostri Lettori l’immagine di una delle più belle di esse, quella di San Biagio, rappresentato nell’atto di salvare il bimbo che sta per essere soffocato da una spina di pesce. Essa fa parte di un gruppo di fotografie eseguite, alcuni anni fa, su mio invito, da una mia allieva, Caterina Serena Martucci, che ringrazio per la collaborazione.

Un saluto vorrei inviare a due gentili signore di Cuneo, di cui non conosco il nome, ma che per buona parte del pomeriggio hanno seguito insieme con me il percorso della processione; 

 

le ringrazio dell’interesse che hanno mostrato per la mia città e per la sua cultura, entusiasmandosi alla mia modesta opera di guida locale. Il loro entusiasmo mi ha fatto sentire per un po’ di tempo alquanto importante.

N.B. Un discorso su San Gennaro e su San Biagio non è estraneo al nostro percorso ideale; la festa di san Biagio (lo abbiamo accennato in un precedente numero) è una delle date tradizionale per  riporre il presepe, alla fine del periodo natalizio; per quanto riguarda il Santo Patrono, poi, gli artigiani di san Gregorio Armeno preparano delle statuette in terracotta (una volta erano di creta cruda) che riproduce il busto che è conservato in Cattedrale.

Ma su tutto questo ritorneremo. 

 

 

Italo Sarcone