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Anno2 - n.1 - Dicembre 2001
 

Una premessa necessaria

 

Nell'ormai lontano 1989, nel dare alle stampe il mio libro Il sogno di Benino. Alchimia del presepe popolare napoletano, sentii l'esigenza di avvertire il Lettore delle cautele che bisogna adoperare nell'affrontare un discorso che abbia a che fare con la tradizione e con i suoi simboli. Abbiamo promesso di trattare, in questa rivista, volta per volta, gli elementi che formano un presepe popolare e i personaggi che lo popolano; credo utile ripetere, per i Lettori della nostra rivista multimediale, quello che scrissi per il mio volume cartaceo.

"Per chi si accinga ad interpretare una qualsiasi opera che si collochi nel grande alveo della tradizione, la superbia intellettuale non è una buona compagna di viaggio. Di fronte a ciò che sorpassa la creatività del singolo, stoltezza è cedere alla tentazione di credere di pronunciare la parola definitiva.  Qualunque simbolo è polivalente, o polisemico: si dica come si vuole; in ogni caso, un'interpretazione non ne esclude, di massima, altre; per lo meno, se è vero che nel mito la norma non è la lezione unica, bensì la variante.  E poi, a rigore, di certe realtà si darebbe solo esperienza; a narrarle, si corre sempre il rischio della falsificazione.  Come sa chiunque, svegliandosi da un sogno, abbia impreso a narrarlo.  È questo, forse, il senso del segreto ermetico.

Arcana publicata vilescunt 

 

Si rasenta la colpa della profanazione, quando si narrano le immagini eterne. Colpa, tuttavia, cui non è dato sottrarsi.

 

La nostra epoca, se non può più vivere gli arcani, come potrebbe negarsi allo sforzo di indagarli? Attraverso la colpa dell'indagine razionale, che è mortificazione del simbolo, la memoria almeno si salva di ciò che fu santo. E forse in questo si riscatta la colpa. 

 

Che altro può dunque offrire l'indagatore di simboli, se non delle linee interpretative che mostrino una via, una delle tante possibili?

 

E tuttavia, nel far ciò, non potrà sottrarsi al disagio della sensazione che la sua sia ormai non più che ricerca archeologica".

 

Nel segno e nel nome dell'Arcangelo Raffaele, proseguiremo il nostro viaggio: nei prossimi numeri, offriremo dunque l'analisi dettagliata del presepe popolare napoletano

 

Italo Sarcone